Il gioco è la principale
attività del bambino e riveste un ruolo formativo determinante per lo sviluppo
della personalità.
Nel nido si attribuiscono al gioco infantile grandi potenzialità educative:
il gioco è il mezzo attraverso il quale i bambini apprendono, conoscono,
agiscono, si esprimono.
E’ un'occasione sempre nuova per entrare in contatto con la realtà,
conoscerla e modificarla.
Nel gioco i bambini interagiscono affermando la loro individualità, imparano regole e partecipano in modo attivo al processo di apprendimento.
Cestino dei tesori
Il cestino dei tesori rappresenta la prima forma di conoscenza per i
bambini oltre i 6 mesi di età.
E’ composto da materiali naturali e da oggetti di uso comune appartenenti
all'ambiente domestico, scelti e selezionati per stimolare tutti i sensi e
raccolti in un vero e proprio cestino di vimini.
Gli oggetti vengono guardati, afferrati, succhiati, battuti, agitati e
messi in bocca dai bambini che, nel fare queste azioni, sembrano chiedersi “cos'è questo?”.
Queste operazioni permettono la scoperta delle caratteristiche descrittive
(dimensione, forma, peso, sensazione al tatto, ecc.) e funzionali (gli oggetti
possono essere riempiti, svuotati, sovrapposti, ecc.) degli oggetti, facilitando
lo sviluppo cognitivo e del linguaggio. Questa attività inoltre, consente
sperimentazioni sensoriali diverse, sviluppa la coordinazione oculo- manuale,
la ricerca attiva degli oggetti, la casualità delle azioni, l’interesse per le
qualità degli oggetti e la loro selezione, il tutto attraverso la
sollecitazione di tutti i sensi.
Gioco euristico
Situazione di gioco dove i bambini sperimentano in uno spazio appositamente predisposto dei materiali "poveri", semplici oggetti di uso comune. Nel maneggiare gli oggetti il bambino sembra chiedersi "cosa posso fare con questo?" Il gioco euristico ha diversi scopi: favorire l'esplorazione di materiali diversi, stimolare la concentrazione e l' immaginazione del bambino.
Manipolazione
Attraverso l’attività di manipolazione guidata i bambini sono incoraggiati a toccare materiali dalle consistenze insolite e a sperimentare nell'immediato il rapporto tra gesto e segno (causa ed effetto), offrendo diversi elementi che permettono e rendono immediatamente visibile la traccia e il segno prodotto dal movimento dei bambini.
Travasi
Nell'attività di travasi il materiale messo a disposizione è
composto da un’ampia gamma di contenitori di diversa forma e materiale
(bottiglie, barattoli, scatole, imbuti, ecc.) da riempire e svuotare con pasta
di diverso tipo (penne, stelline, fusilli, ecc.), o riso, mais, legumi secchi,
farina gialla, o altro ancora.
I travasi consolidano la capacità di equilibrio oculo- manuale mettendo i
bambini in condizione di scoprire i concetti sopra-sotto, pieno-vuoto,
dentro-fuori.
Grafico – pittoriche
L’attività viene proposta a piccoli gruppi di bambini e i materiali usati
sono tempere, pastelli a cera, colori a dita, gessetti, fogli di varie
dimensioni, cartoncini, spugne, timbri.
L’educatrice organizza il contesto, sostiene l’esperienza, osserva senza
inutili intrusioni ed eventualmente interviene solo su richiesta del bambino.
I bambini utilizzando le diverse tecniche pittoriche possono esprimere con
facilità e immediatezza le emozioni, gli stati d’animo, i sentimenti e i
livelli percettivi della realtà.
Attività musicali
Ai bambini vengono proposte canzoni e filastrocche brevi e semplici, che implicano l’uso delle mani, dei piedi, delle dita e giochi di voce in quanto l’ascolto e la riproduzione di canti, filastrocche stimolano la concentrazione e la creatività.
Leggiamo insieme
Al nido il libro è un oggetto di gioco da esplorare, toccare, aprire,
chiudere, sfogliare.
Ne segue la narrazione: ripetere la storia, raccontarla varie volte,
significa offrire al bambino il tempo necessario per rifletterci sopra, per
immergersi nell'atmosfera creata, per appropriarsi gradualmente del racconto e
dei suoi significati in modo da coinvolgere il bambino in un gioco di finzione.
Psicomotricità
Il corpo rappresenta il mezzo utilizzato dal bambino per ricevere ed
inviare messaggi, percepire il mondo esterno, esprimere i propri bisogni,
emozioni, reazioni e sentimenti; esso è lo strumento di conoscenza e di
relazione utilizzato dal bambino fin dalla nascita ed è un continuo invito a
comprendere ciò che il bambino esprime del suo mondo interno (sentimenti,
emozioni di piacere e/o di malessere), attraverso la via della motricità, cioè
la sua “espressività motoria”.
I contesti in cui si svolge l’attività sono accuratamente preparati
dall'educatrice.
Il “far finta di” – gioco simbolico
In questo tipo di gioco il bambino recita un ruolo o esprime un' azione, ciò gli permette di simulare azioni che derivano dal reale quindi fa finta di fare qualcosa o essere qualcuno, dando vita cosi alla capacità di rappresentazione mentale. La capacità di gioco simbolico del bambino è strettamente collegata allo sviluppo intellettivo e cognitivo, il bambino diventa capace di rappresentarsi la realtà dopo averla assimilata.